Nel post
precedente ponevo alcune domande, alla vigilia dell'adunanza dei creditori
dello Zuccherificio del Molise, convocata il prossimo 10 ottobre per decidere
attorno alla proposta di concordato preventivo
Riguardavano
aspetti a cui ritenevo non si fosse ancora data risposta da parte di “chi di
dovere”, cioè dalla Regione unica proprietaria dello Zuccherificio (vecchia Spa
+ Newco), nonostante riguardassero i lavoratori e i coltivatori, che hanno
diritto di vederci chiaro non solo per
il passato, in quanto creditori (privilegiati), ma ancor più per il loro futuro
“Chi di
dovere”, nella persona dell’Assessore competente, mi ha usato la cortesia di una
risposta, postandola su uno dei siti (quello de “Il Ponte”) su cui un lettore
di questo blog direttamente interessato, Pietro Marcone (uno dei dipendenti
della Vecchia Spa il cui distacco presso la Newco va in scadenza il prossimo 15
ottobre) aveva ritenuto di condividerlo.
Per
essere più precisi, ha postato le risposte che, su sua richiesta, sono state fornite
dall’Amministratore unico del Nuovo zuccherificio del
Molise, Alberto Alfieri.
Mettiamo dunque in fila anche
queste risposte con le domande:
D. 1) La proposta di
concordato preventivo prevede la continuità aziendale anche per il ramo che
resta alla vecchia spa Zuccherificio?
R. non e' prevista continuita' per la vecchia SPA ma
liquidazione al termine della procedura
D. 2) Se la risposta
è si, perché non c'è un piano industriale anche per l'attività della vecchia
Spa che contenga, con la valutazione degli asset, anche un business plan per
l'attività e una previsione riguardo al personale addetto?
R. vedi sopra
D. 3) Se la risposta
è no:
3a) a quale attività
vengono destinati i lavoratori rimasti alle dipendenze della vecchia Spa, così
da dare attuazione alla delibera del Consiglio Regionale sulla salvaguardia
dell’occupazione attuale?
R. si stanno tr
3b) a chi sarà
affidata dalla Newco l'attività “confezionamento e magazzino”?
R. il confezionamento sarà venduto come ramo
d'azienda separato nell'ambito del concordato
D. 4) Perché la
perizia di Forma srl su cui si basano le stime degli asset e il ricavato
presunto della vendita della vecchia Spa non viene resa pubblica?
R. la perizia di Forma e' giurata e allegata agli
atti della procedura. Tutti i creditori ne hanno accesso
D. 5)
Quanto incideranno sui conti della vecchia Spa i costi della procedura,
comprendendo le consulenze, le perizie, i compensi dell'amministratore
delegato, i benefits?
R. Sui conti della vecchia SPA incidono oneri di
procedura e giustizia per circa 1.8 milioni in linea con i minimi previsti per
un concordato che ha attività + passività che ammontano a oltre 150 milioni di
euro. I compensi totali degli amministratori incidono per 180.000 euro annui
sulla SPA.
D. 6) Si
prevede il ricorso a ammortizzatori sociali?
R. si
D. 7) Se
la risposta è sì:
7a) come
potranno essere applicati ai dipendenti Newco, trattandosi di società
costituita solo da qualche mese?
R. non si applicheranno alla New - co
7b) come
potranno essere applicati ai dipendenti vecchia Spa se non c'è continuità
nell'attività (vedi domanda 1)?
R. vi sono ammortizzatori previsti in assenza di
continuità aziendale (cassa in deroga, mobilita' incentivata, rioccupazione
nell'autolavoro etc) che verranno utilizzati se necessari
D. 8)
Poiché si prevede di individuare nel 2013 il nuovo compratore dell'attività di
produzione, chi tratterà l'accordo interprofessionale con i coltivatori e chi
tratterà la vendita in conto lavorazione delle quote non coperte dalla
produzione in Molise?
R. i contatti per individuare i compratori
potenziali sono già in atto e questi si manifesteranno dopo la pubblicazione
del bando. La New-co ha già stipulato un accordo interprofessionale preliminare
per la campagna 2013 che entrerà in vigore dopo la adunanza dei creditori
fissata per il giorno 10 ottobre
D. 9) Se
la risposta è la Regione, non si crea così un ostacolo alla vendita?
R. domanda non pertinente. Che ci azzecca la
Regione?
D. 10)
Se la risposta è il nuovo compratore, non sarà indispensabile individuarlo in
tempo utile (entro il 2012)?
R. vedi risposta 8
Dovrei fermarmi qui. La parola dovrebbe passare ai diretti
interessati, per i quali ho cercato di svolgere un ruolo di servizio, per così
dire, aiutando a far emergere aspetti che non mi sembrava fossero stati mai chiariti.
Le risposte sembrano invece dare tutto per scontato come se si trattasse di aspetti
già abbondantemente di dominio pubblico.
Per quel che mi riguarda, tuttavia, non mi apparivano così
scontate e dunque mi resta qualche dubbio. Forse mi è sfuggito qualcosa fino
adesso. Perciò, di nuovo con spirito di servizio, mi vedo costretto a rivolgere
qualche ulteriore domanda.
Quanto alle domande 1, 2, 3, 6, 7), se la vecchia Spa è destinata
ad essere liquidata, ciò vuol dire che la perizia giurata relativa al ramo
confezionamento lo valorizza solo in base al valore di realizzo degli asset. Come
si concilia questa risposta con il Piano industriale (nonché con la stessa
risposta 3b) secondo cui il confezionamento sarà venduto come ramo d'azienda
e come tale valorizzato? Senza
personale? Per avere come unico cliente lo Zuccherificio?
La risposta sarà di qualche interesse. a) Per i lavoratori di quel
ramo, per i quali si prevede una sistemazione “caso per caso” (soluzioni per
singolo lavoratore) con l’intenzione dichiarata, peraltro, di “concordarle”
(???), e comunque il ricorso agli ammortizzatori sociali (da concordare obbligatoriamente
per legge) senza che si preveda (perché mai?) L’IMPIEGO NEL RAMO D’AZIENDA A
CUI SONO RIMASTI ADDETTI. b) Per i creditori, per i quali potrebbe essere
rilevante sapere se le “soluzioni individuali”, così come il ricorso all’unico
ammortizzatore previsto in caso di cessazione (che è la mobilità, l’Amministratore
dovrebbe saperlo) saranno a costo zero, visto che non sono contabilizzate.
Ovviamente (domanda 4) la perizia di Forma srl aiuterebbe a
capire, ma è a disposizione (solo) dei creditori. Non dovrebbero esserne a
conoscenza anche i Consiglieri Regionali, essendo lo Zuccherificio (vecchia Spa
e nuova Srl) di proprietà totale della Regione Molise, ed essendo quella
perizia parte integrante del Piano Industriale, della Proposta di Concordato e
della Relazione di Asseverazione su cui si dovranno basare le loro valutazioni?
Quanto alla domanda 5), è imbarazzante che “chi di dovere” abbia
ritenuto di girarla a chi della procedura è parte integrante, parte attiva (per
non dire protagonista) e dunque parte dei costi a cui la domanda si riferisce.
E la risposta si limita a riprendere la domanda alla lettera dando conto dei
costi (aggiuntivi, legati alla procedura per come è stata congegnata) che
gravano sulla Spa, e non sulla sua costola srl. Ma per le casse della Regione
avrà rilevanza il costo totale (aggiuntivo) che i contribuenti dovranno
sopportare.
La risposta deve dunque ancora essere data, e sarà di qualche
interesse, oltre che per i lavoratori e i creditori, anche per i contribuenti
che potrebbero infine porsi la seguente domanda (da non girare, per cortesia,
all’Amministratore), da aggiungere in calce alle 10 del precedente post:
domanda 11) la strada intrapresa (costituzione di Newco, scorporo,
affitto, incertezza nella sorte di uno dei due rami di azienda) non è, oltre
che più complicata, anche meno efficace e più costosa di quella alternativa
della proposta di un concordato preventivo per la Vecchia spa, così da riportarla
“in bonis” per la vendita sul mercato (come ora si sta facendo per la sola
Newco)?
Resterebbero infine da fare alcune osservazioni sulle ultime tre
risposte, ma si possono condensare (e siamo in argomento con quanto precede)
rispetto alla domanda 9). “Che ci azzecca la Regione?”, risponde a sua volta
con una domanda l’Amministratore, dopo aver ammesso (alla domanda 8) che le
trattative con i soggetti interessati alle quote (in conto lavorazione) e con i
coltivatori li sta gestendo la Newco (intendendo, immagino, chi la dirige).
Imbarazzante risposta, per la seconda volta.
Mi rivolgo allora all’assessore competente: forse avrebbe dovuto
riflettere un momento di più prima di girare le domande all’Amministratore
delegato. Perché così facendo sta mettendo la sua firma sotto l’affermazione
che la Regione, unica proprietaria dello Zuccherificio, con la gestione della
sua sorte futura, con il destino delle persone coinvolte, con il buon esito o
meno della vendita, con i costi dell’operazione (e con i benefici, se ce n’è
qualcuno) non ci azzecca proprio.
Se, come spero si renda conto, non è affatto vero, non pensa (domanda
12) di essersi cacciato proprio in un brutto guaio?
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