sabato 29 ottobre 2011

Non sparate sui grillini

[26 ottobre - 1 novembre]
Chi è il presidente eletto del Molise? Stiamo ancora aspettando di saperlo, in un clima che si sta facendo rovente. Perché il centrodestra che si dice tranquillo di averle vinte si sta scaldando molto per il prolungarsi di controlli di routine?
La risposta sta nell'enorme, inusitata, quota di voto disgiunto.
Ma intanto, nell'incertezza non possiamo commentare come vorremmo il risultato finale. Non è un fatto secondario, sapere chi le ha vinte, posto che in ogni caso si tratterà di poche centinaia di voti di distacco.
Nell'attesa restiamo su un livello leggero. Proviamo a dare un peso ai “10 modi sicuri di perdere le elezioni che Iorio non potrebbe mai vincere con le sue sole forze” (vedi post http://molise11.blogspot.com/2011_09_01_archive.html )
Partendo da quell'elenco, un solo approfondimento: davvero è colpa dei grillini? Davvero i grillini in Molise sono 10.650 (il 5,6%) e sono loro che Iorio deve ringraziare?
E' una tesi in voga nelle letture che sono state proposte sui media nazionali.
Ma è un'analisi che non "ci coglie".
Se ne deve proporre una alquanto diversa. Un'analisi che prende avvio in questo post. Ma continuerà dopo la proclamazione con dovizia di dati, indizi e prove. All'insegna del più puro noir scandinavo.

NON SAPPIAMO ANCORA CHI E' IL PRESIDENTE ELETTO DAI MOLISANI PER I PROSSIMI CINQUE ANNI. E LA TENSIONE SALE

Avrei proprio voluto commentare questa settimana il risultato delle elezioni molisane, anche perché le analisi che sono circolate sui media nazionali mi hanno lasciato insoddisfatto.
Da lontano, non ci colgono. Rispondono a schemi estranei al contesto, senza troppo rispetto per la verità dei fatti, per portare argomenti a favore di tesi politiche che si stanno confrontando a livello nazionale. Ma col Molise poco ci azzeccano. Non ci colgono. Chi se la prende con i grillini, chi lamenta il risultato imbarazzante delle liste di partito del centrosinistra. A occhio, schemi che possono funzionare in Emilia o in Piemonte. La realtà molisana richiede altre coordinate.
Trattengo però ancora un po' l'impazienza. Non sappiamo ancora chi è il Presidente del Molise uscito vincitore dalla contesa del 16-17 ottobre. Stiamo ancora aspettando di saperlo, in un clima che si sta facendo rovente. Perché il centrodestra che si dice tranquillo di averle vinte si sta scaldando molto per il prolungarsi di controlli di routine?
La risposta sta nell'enorme, inusitata, quota di voto disgiunto.
Così intanto, nell'incertezza non possiamo commentare come vorremmo il risultato finale. Non è un fatto secondario, sapere chi le ha vinte, posto che in ogni caso si tratterà di poche centinaia di voti di distacco.
La proclamazione si fa attendere. E' doveroso sospendere ogni giudizio politico.
Ripiegherò dunque su un discorso più “leggero”, come ho fatto nel post della settimana precedente.

TORNIAMO SULL'ARGOMENTO “COME PERDERE ELEZIONI CHE IORIO CON LE SUE FORZE NON RIUSCIREBBE MAI A VINCERE”

Tornerò dunque su un tema toccato nelle settimane scorse, quando, stando anche allora un po' sul leggero nelle ultime ore di attesa del voto, avevo proposto al lettore DIECI MODI INFALLIBILI PER PERDERE (dalla parte del centro-sinistra) una tornata elettorale che per una serie di motivi – locali e nazionali – Iorio non avrebbe mai potuto vincere con le sue sole forze (vedi il post http://molise11.blogspot.com/2011_09_01_archive.html ).
A conti fatti, numeri provvisori alla mano - al netto del riconteggio e dunque del risultato finale - propongo al lettore di divertirsi a quotare il peso che ognuno dei dieci fattori elencati ritiene ha avuto nell'avvicinarci alla sconfitta (o nel centrarla in pieno).
Lo faccio anch'io per primo. Chiarisco però che mi sono reso conto di avere omesso allora un ulteriore fattore, di cui parlerò alla fine, che non credo possa pesare per meno del 20% (ad essere buoni). Perciò, volendo fare 100 in totale penso si possano quotare i pesi attorno a una media di 8 punti ciascuno. Provateci anche voi, io dico la mia, rinviando per un'esposizione più dettagliata di ognuna delle 10 “ricette sicure per perdere” al precedente post

  1. Voto disgiunto del primo tipo (verso Grillo)- Nonostante siano stati additati alla pubblica opinione come capro espiatorio 2.
  2. Voto disgiunto del secondo tipo (verso Iorio) – Solo casi sporadici, anche dove hanno avuto un carattere “sistemico” non hanno pesato che per 2.
  3. Peppa per Peppa (mi tengo Iorio mio) - Acrobazie dialettiche, dicevo nel post precedente, a proposito di queste posizioni. Mi sbagliavo. Andavano prese sul serio. Si è trattato di un'offensiva ragionata, mirata a perdere,  con grossi supporti logistici e mediatici, tanto da meritare un bel 60. (il doppio di un bel 30 all'Università della politica)
  4. Una macchinazione di Iorio - La versione 2.0, schizofrenico paranoide, della posizione precedente è stata presto accantonata come “piano B” 0.
  5. Buono, ma NON CE LA FA - Fino agli ultimi 10 giorni meritava un bel 30, alla pari con “Peppa mia”: era la vera “arma letale” della propaganda astensionistica a sinistra, alimentata da sondaggi “farlocchi”. Ma alla fine si è capito che aria tirava davvero e non ha più fatto molta presa, 4.
  6. Lo voterei se non avessi sentito che … - La macchina del fango, del "parla, parla, qualcosa resterà", è stata sempre in funzione - nei sottoscala. Tutti consapevoli che a farsi beccare rischiavano grosso, sono rimasti confinati tra birre e salsicce, tra quattro mura, la sera tardi, anche tra le file del centro-sinistra: ma hanno comunque strappato un buon 10.
  7. Nel pogramma mancava … - Le mancanze nel programma c'erano,inevitabilmente, ma sono state ogni volta sanate senza danno per l'unità della coalizione 0.
  8. No al duo Leva-Ruta. - Tema via via evaporato. Non perché lo scontro sia stato archiviato. E' stato solo rimandato. Ma è apparso chiaro che la partita che si stava giocando non era quella 0.
  9. Non lo metteranno in condizione di governare - Dubbi rimasti tra addetti ai lavori, senza effetto sul voto 0.
  10. Ma io che ci guadagno? Versione 3.0 di Peppa mia. Troppo esplicita e quindi poco politica e poco “dicibile” 2.

Manca un 20%, ho detto all'inizio.
E' quello che si perde per non aver collocato rappreentanti di lista regionale in TUTTE le sezioni, non averli ISTRUITI sulle quattro modalità di voto possibili (secco presidente, secco lista con estensione al presidente, congiunto presidente e lista collegata, disgiunto presidente e lista NON collegata) oltre che sulla NECESSITA' di assistere alle operazioni di voto FINO ALLA CHIUSURA DEI PLICHI (meglio se fino alla consegna definitiva).
In teoria, in condizioni normali di rispetto della legalità, questo fattore dovrebbe pesare 0 (la somma algebrica degli errori di segno diverso non dovrebbe pesare a favore di nessuno dei contendenti).
In Molise invece, se ne è avuta un'ulteriore controprova in queste fasi convulse di proclamazione degli eletti, le condizioni NORMALI di legalità NON sono assicurate. Quindi dobbiamo attribuire un buon 20% di peso a questa carenza organizzativa, frutto di ingenuità, di eccessiva confidenza nella correttezza e nella lealtà dei contendenti e forse di sottovalutazione della profonda e completa trasmutazione berlusconiana dello iorismo.

MA LA COLPA NON E' DEI GRILLINI

Mi fermerei qui. Tuttavia, poiché mi rendo conto che potrei aver suscitato qualche curiosità per il peso assai marginale che ho attribuito alla componente grillina, mi fermo ancora un tantino su questo tema.
Perché quel giudizio? Mi piace andare controcorrente? Non è un mio tratto distintivo.
Ho solo una qualche dimestichezza con le categorie della logica e i loro vincoli stringenti. Inoltre, non amo i bilanci elettorali basati sul presupposto che l'elettore sia decerebrato e che non segua in alcun modo i principi basilari della logica.
Aggiungo che fare chiarezza su questo tema è forse il passaggio decisivo per poter accendere i riflettori sulla reale dinamica delle forze che sono state in campo in questa contesa elettorale.
Allora, ragioniamo. Definiamo innanzi tutto i grillini: sono gli aderenti e i simpatizzanti del movimento 5 stelle. Se la logica che li muove è quella di affermare un proprio insieme di proposte e di rimarcare una loro presenza in regione, quale risultato elettorale poteva rappresentare il loro massimo obiettivo?
Proviamo anche stavolta, come la settimana scorsa, con risposte multiple, chiuse:
A) Certi come erano di restare fuori, votare il candidato al proporzionale più vicino alle loro posizioni,
B) Indifferenti al risultato, contarsi solo con il voto al candidato presidente regionale
C) Concentrarsi sul voto al loro candidato sul proporzionale, per contarsi comunque ma lasciandosi la possibilità di portarlo in Consiglio a far valere le proposte del movimento se si fosse superato il quorum. Quanto al candidato presidente, libertà di voto, innanzi tutto al proprio candidato, ma con minore rigidità.

Penso che qualunque persona di buon senso potrebbe concordare sul fatto che se i 10.560 elettori (grillini?) che hanno votato Federico presidente avessero fatto esattamente l'inverso (lo avessero votato al proporzionale e solo in parte come presidente) avrebbero fatto un quorum pieno (e un altro mezzo) e sarebbero in consiglio. Se poi al voto regionale (per il presidente) si fossero fermati alla quota a cui si sono fermati sul proporzionale, oltre a portare il loro consigliere avrebbero anche regalato ai molisani un nuovo presidente, senza bisogno di ricontrollare tutte le tabelle di scrutinio sui voti disgiunti non registrati come ora sta accadendo con grandi fibrillazioni. Secondario, forse, nella loro logica. Ma intanto sia Pagnoncelli che Masia hanno registrato quasi un punto in meno per il 5 stelle tra il 17 e il 24 ottobre per effetto della convinzione diffusa che la vittoria di Iorio fosse colpa loro.
Ma è una colpa che non hanno.
La logica vuole che i grillini abbiano scelto l'ipotesi C. D'altra parte l'ipotesi A non sta in piedi: se ci fosse stato qualche candidato in altre liste, abbastanza vicino al loro movimento e MIGLIORE DEI LORO CANDIDATI, perché presentare la lista? Tanto valeva fare in tutta la regione come a Isernia, presentare solo il presidente e dare indicazione di voto per il/i candidato/i prescelti. E la B è puro autolesionismo: tra due modi per contarsi esattamente equivalenti, perché scegliere tra i due quello che non avrebbe portato da nessuna parte e impedito di conquistare un seggio?
Mi dispiace per chi si è fatto tentare dal rispondere A o B. La via da seguire era la C e in effetti E' QUELLA LA VIA CHE I GRILLINI HANNO SEGUITO.
Come si spiegano allora quei 10.560 voti o, più esattamente, in mezzo a quelli, i 5.000 voti circa che, pur scegliendo Federico come presidente, hanno accompagnato quel voto con una indicazione DISGIUNTA per il proporzionale? Chi è, insomma, che ha votato candidati DI CENTROSINISTRA COSI' COME DI CENTRODESTRA, insieme a Federico presidente?
La risposta, a lume di logica, è perfino banale. NON ERANO VOTI GRILLINI.
L'identi-kit dell'elettore di centro-destra che ha votato Federico presidente e quello, in parallelo, dell'elettore di centrosinistra che ha fatto altrettanto sono, LO DICO CON PROFONDA CONVINZIONE, la migliore analisi che si possa fare del voto del 16-17 ottobre, quella più eloquente e, aggiungo, rivelatrice. Ne viene a mio parere un ritratto impietoso della faccia nascosta, quella misera e anche un po' sordida, della politica molisana di oggi. Roba per stomachi forti. Preparatevi, sarà la puntata della prossima settimana, all'insegna del più puro noir scandinavo.