venerdì 2 settembre 2011

Spigolando sulla campagna elettorale, di qua e di là


[31 agosto – 6 settembre]
A poche ore dalle primarie non è il caso di tornare a parlare dei candidati. I lettori hanno certamente scelto.
Meglio andare spigolando tra le gesta dei sostenitori.
A partire da quelli di centro-destra che si sono già messi in moto.
Con la loro campagna ma anche intromettendosi in quella per le primarie.
Risultati? Scarsi, sembrerebbe, ma si capirà meglio domenica sera.
A parte l'aiuto (involontario, ovviamente) di chi, nel centro-sinistra, ha fatto da sponda.


A poche ore dalle primarie non è il caso di tornare sui candidati. I lettori hanno certamente scelto e voteranno. Piuttosto, andiamo spigolando tra le gesta dei sostenitori. Dedicandoci però, prima degli altri, a quelli del centro-destra.


PRIMI PASSI DELLA CAMPAGNA DEL CENTRO DESTRA. I 6x3 DELLA GIUNTA REGIONALE

Non è ancora ufficiale la candidatura di Michele Iorio ma è già partito all'attacco il sostenitore n.1. Il governo regionale, presieduto da Michele Iorio.
I molisani sono bombardati da maxi-cartelloni 6x3 che magnificano il successo mirabolante del loro governatore che porta in Regione un fiume di risorse: 1,3 miliardi di euro, quasi 4.000 euro per ogni fortunato abitante di questa terra felice.

In effetti, si farebbe un torto alla verità se si negasse che il maggiore merito di Iorio in questi 10 anni è stato quello di negoziare con abilità con il Governo (amico!) un vero fiume di denaro per le casse regionali. Terremoto e alluvione, si dirà, ma non tutti sono capaci di prosperare sulle disgrazie come ha fatto lui.
Si dà però il caso che il consuntivo di dieci anni di impiego di quelle risorse sia il principale atto d'accusa per la Giunta che lo ha amministrato.
Potrà sentirsi riconoscente il singolo beneficato (non pochi, certo, ma non tutti, né la maggioranza dei cittadini!) ma la realtà nuda e cruda è certificata da statistiche impietose nella loro oggettività. Il beneficio di alcuni non corrisponde a un beneficio generale, la Regione anziché andare avanti è regredita (occupazione, pil, esportazioni, quale che sia l'indicatore). L'alibi della crisi non regge neanche un po', l'arretramento è sia assoluto che relativo (almeno rispetto alle regioni del centro-nord che il Molise doveva avere agganciato già alla fine degli anni Novanta).

In più i soldi “nuovi”, tanto pubblicizzati, non ci sono.
Sono, in gran parte, non solo già vincolati e impegnati, ma addirittura spesi in anticipo.
Dal 5 settembre il vincitore delle primarie avrà davanti a sé un compito non eludibile: dire la verità ai molisani. Serviranno 6x3 con il naso di Pinocchio sul bel faccione tondo del Governatore uscente o tabelloni con tabelle e numeri precisi? Lo decideranno i copywriter della campagna, una cosa è certa: la grande favola non potrà più essere raccontata, anche perché il sentimento di rigetto per l'ennesima presa in giro è ormai dilagante.

I GIOVANI DEL CENTRO-DESTRA AMANO IORIO. E SPERANO IN LUI PER UN FUTURO DI LIBERTA' DAL BISOGNO

Sono partiti in anticipo anche i giovani. Non me la sento di infierire su un gruppo di studenti universitari di Scienza della Comunicazione arruolati per un compito arduo come quello di osannare Michele Iorio.
Dobbiamo dare per scontato che lo abbiano fatto per profonda convinzione, per piacer loro e non per far piacere a don Michele.
Così come, viceversa, dobbiamo dare per scontato che la struttura di post-produzione di Telemolise che ha prodotto lo spot lo abbia fatto per lucro e non certo per profonda convinzione: se così non fosse troverebbero conferma tutti coloro che – essendo invece evidentemente vittima di preconcetti - identificano in quella televisione un house organ del PDL anziché un organo di informazione ispirato ai più elementari principi deontologici della professione giornalistica.

Tuttavia, visto lo spot (che non riuscirà ad allontanare gli aficionados del centro-destra ma certo non riuscirà a sedurne uno che è uno tra gli incerti, men che meno tra i giovani) i conti non tornano.
Delle due l'una. O la colpa dell'obbrobrio (perché di questo si tratta, per di più con macabre allusioni, tra cui il campo di girasoli scelto per la location, lugubre evocazione della vicenda del percolato in basso Molise) è della produzione, e allora ha lucrato a spese della reputazione del cliente, ossia di Iorio, dando prova di pessima deontologia professionale. Oppure è dei protagonisti, e allora si tratta di una pessima pubblicità per chi sta formando la loro professionalità, cioè per l'Università del Molise di cui questa Giunta è solita menare vanto come fosse sua creatura.

Sempre che, dietro la maschera del gruppetto di giovani animati da profonda fede di centro-destra non si nascondano abilissimi simulatori che in realtà hanno inteso fornire un assist alla campagna del centro-sinistra. Il tempo ci darà la risposta a questi dilemmi.

LA MACCHINA DEL FANGO CONTRO I CANDIDATI DEL CENTRO-SINISTRA. UN PO' INCEPPATA

Ci sono poi i sostenitori del centro-destra che hanno pensato bene di inserirsi nella campagna per le primarie per tentare di gettare fango sui protagonisti con l'idea di delegittimare in ogni caso il risultato finale.
Si dovrebbe dare la precedenza assoluta al senatore Di Giacomo, come al solito partito lancia in resta per il “lavoro sporco”. In realtà è stato però troppo scoperto. E poco accorto.
Il suo bersaglio preferito è stato Di Laura Frattura ma si è lasciato sfuggire l'occasione migliore di prenderlo in castagna. Tutta Campobasso sa che nella sua attività professionale di architetto-costruttore è impegnato in un'impresa di qualche rilievo, la costruzione di due “torri” nel centro della città che più o meno tutti immaginavano come sede ideale per la Regione (che sta buttando dalla finestra una marea di soldi per affittare varie sedi, con sacrificio anche per la funzionalità degli uffici). La scelta di candidarsi a presidente della Regione lo porta quindi a privare l'investimento che sta facendo di uno sbocco di mercato “naturale”.
Ci si poteva aspettare qualche stoccata polemica su questo pessimo esempio di abilità imprenditoriale: affari sacrificati alla politica (in questo paese!). Invece no, è talmente radicata nel centro-destra la cultura secondo cui la politica è il veicolo principale per gli affari che l'ottimo senatore ha preferito ventilare un possibile … conflitto di interessi. Da presidente Frattura potrebbe diventare acquirente di se stesso! Solo aver immaginato questo film è stato un autogol clamoroso, la confessione di una cultura istituzionale, diciamo, alquanto carente se non un tantino distorta.
Poi si è lanciato in allusioni su possibili voti di scambio (qualcuno deve averlo consigliato di lasciar perdere per non rischiare ulteriori autogol) mentre dall'entourage di centro-destra (non necessariamente dal senatore in persona) si fanno filtrare notizie o informazioni su indagini o chissà cosa altro a carico di Frattura (che ovviamente dovrebbero spuntare, in caso di vittoria alle primarie, sotto elezioni) di cui non esiste la minima traccia né il minimo fondamento. Ma finché si rimane nell'ambito del venticello, devono pensare questi strateghi del fango, non si corrono rischi e, si sa, “parla parla e qualcosa rimarrà”. Senonché invece il rischio di lasciare qualche segno tangibile che possa diventare corpo del reato è sempre in agguato: ma a questi strateghi piace, a quanto sembra, scherzare col fuoco...

I (FALSI) SOSTENITORI DEL CENTRO-SINISTRA. MESTATORI E SIMULATORI, IL FANTASMA DELL'INCIUCIO

Nel complesso siamo in un ambito alquanto dilettantesco del lavoro di intossicazione. E' apparso invece un po' più sofisticato quello di chi ha provato a giocare la carta dell'inquinamento attraverso l'insinuazione dell'inciucio trasversale. In questo caso il bersaglio è stato Petraroia: qualcuno, attraverso una falsa identità Facebook, ha trasformato un comizio pubblico nell'isernino in un incontro carbonaro con esponenti di centro-destra per garantirsi il loro appoggio alle primarie.
Quello dell'inquinamento del voto attraverso l'intervento di sostenitori di Iorio è uno dei cavalli di battaglia dell'offensiva di centro-destra anti-primarie. Tanto che, nella dialettica interna che sta squassando quel campo sotto la superficie apparentemente tranquilla, un “uomo forte” come Vitagliano è dovuto uscire pubblicamente allo scoperto per prendere le distanze da queste manovre che altri pezzi del centro-destra stanno evidentemente orchestrando.

Uno dopo l'altro, è toccato più o meno a tutti: D'Ambrosio, profilo dialogante, si sarebbe addirittura candidati per far piacere a Iorio. D'Ascanio avrebbe goduto di un forte appoggio dal centro-destra: per il profilo “duro e puro” più spostato a sinistra, sarebbe stato il competitor ideale per Iorio in quanto avrebbe spaventato i moderati. Anche a Petraroia è toccato perché considerato quello con più probabilità di spuntarla su Frattura, pericolo n. 1. Ma Frattura, a sua volta, non sarebbe il pericolo n. 1 ma si sarebbe addirittura candidato per vincere con i voti del centro-destra alle primarie così da lasciare poi campo libero a Iorio alle secondarie. E' rimasto (quasi) indenne Romano lasciando che le insinuazioni di inciucio risalissero alle ascendenze familiari, una tecnica collaudata di “razzismo ad personam” basata sull'analisi del DNA che non manca di trovare sempre nuovi seguaci.

AUTOGOL “DI SPONDA” (INVOLONTARI!) NELLA CAMPAGNA DEL CENTRO-SINISTRA

Il guaio è che questa campagna di intossicazione messa in piedi dal c entro-destra è riuscita a segnare qualche punto a suo favore per lo stato di salute del centro-sinistra, logorato com'è in tante sue parti per le faide e le guerre di religione che si sono susseguite negli anni man mano che si susseguivano, con geometrico parallelismo, le sconfitte elettorali. Cosicché le insinuazioni sono riuscite ad attecchire in qualche frangia un po' più debilitata dalla penosa storia pregressa. Si può rimediare, ma qualche danno è stato fatto.
E qui veniamo all'ultima parte di queste spigolature. Veleni e infortuni nel campo dei sostenitori di centro-sinistra.
Giunti alle battute finali della campagna per le primarie è meglio prenderla leggera, se non proprio a ridere. Diciamo che qualcuno non ha preso bene la mira ed è andato un po' fuori dal vaso e qualcun altro ha preso con un po' troppo ardore la missione di supportare il candidato preferito. Tre esempi, con finalità essenzialmente didascaliche, per dire come ci può cascare anche chi ha alle spalle un'esperienza che dovrebbe mettere al riparo da simili infortuni.

C'è cascato, ad esempio, un consigliere regionale uscente, segretario di uno dei partiti della coalizione fino a ieri. A chi ha messo in rete su Facebook lo “scoop” dell'accordo tra esponenti di centro-destra e il “suo” candidato Petraroia, ha risposto accusando Frattura che “non avendo molto da dire nella sua campagna sguinzaglia i sostenitori perché gettino fango sul candidato che più lo impensierisce”. Con un sostegno così, viene da dire, smette di impensierire chiunque!

E che dire di una stimata dirigente scolastica di consumata esperienza, oltre che consigliere comunale, componente del comitato promotore in rappresentanza di D'Ascanio? Essendo in posizione critica non partecipa ai lavori ma dirama un comunicato per insinuare che il comitato stia tentando di pilotare il risultato contro il suo beniamino (che l'ha nominata con il mandato, appunto, di tutelarne gli interessi). Prendendo spunto dal mondo della scuola, le si potrebbe affibbiare il giudizio “NON rispetta le regole della convivenza civile e democratica”, che ha sostituito il tradizionale sei in condotta. Praticamente, una bocciatura

E per finire un esempio alla Trimalcione. In una cena hanno trovato modo di incontrarsi nel mondo reale alcuni dei partecipanti al gruppo Facebook sulle primarie animato da Franco Di Biase, di cui ho fatto cenno nel post precedente: ampiamente e lungamente pubblicizzata, i 5 candidati essendo tutti regolarmente invitati, ospita, in una splendida location in basso Molise, una nota sostenitrice di Frattura. Un ex-assessore provinciale, fan di Petraroia, viene a saperlo e non trova di meglio che esternare sul web: “se aveste sale in zucca non andreste a farvi indottrinare da Frattura per un po' di vino e una fetta di porchetta.” Passi per il fatto che l'unico candidato presente, a tarda ora, per i numerosi impegni, era proprio Petraroia (immaginate i commenti su Facebook dei suoi sostenitori presenti alla cena): ma sarà difficile recuperare l'indignazione dei sammartinesi (presenti e non) per l'oltraggio recato al loro orgoglio culinario. Di porchetta non se ne era vista, trattavasi di pampanella...