lunedì 4 luglio 2011

Chi lavora contro le primarie?

[29 giugno - 5 luglio]
ERRATA CORRIGE. Non solo non c'è ancora il clima giusto per le primarie, nel csx serpeggia un clima contro le primarie.
C'è dietro un disegno politico? Difficile a dirsi. Se c'è, sembra un po' sconclusionato. O c'è qualche furbizia di troppo: un film già visto

LA CONFUSIONE AUMENTA. SPUNTANO DUBBI SULLE DATE PER LE PRIMARIE. SONO DUBBI SULLE PRIMARIE?

E' passato solo qualche giorno dal blog precedente ma si rende necessario un aggiornamento. Segnalavo come non ci fosse ancora il clima giusto per le primarie. C'era confusione, una ridda di nomi, nessuno si faceva avanti e il tempo passava tra attendismi e frustrazioni.
Ora un candidato ufficiale si è fatto avanti (Massimo Romano). Meno confusione? No, perché nel PD si discute – anziché sui candidati - sulle date già fissate, su input interni e esterni.
Prima, qualche mugugno (e qualche ironia) sulla data finale, anniversario delle Torri Gemelle: tutto il mondo parlerà di quello e in Molise il csx si guarda l'ombelico. Non tarda però a emergere la richiesta più politica (?) che era alla radice: diamoci più tempo per cercare di unire e allargare tutto il fronte potenziale del centrosinistra.
Il riferimento è da una parte al mondo dell'associazionismo e del volontariato dall'altra a IDV. Nessuno osa nominarlo ma sotto sotto si pensa di dover lasciare una porta aperta anche al terzo polo.

Di questa esigenza si sono fatti portavoce nell'assemblea PD Petraroia e Cacciavillani. Di qui, un rinvio delle decisioni sui candidati e un'apertura sullo spostamento della data limite per la raccolta delle firme, a pochi giorni dalla chiusura. La confusione dunque aumenta. Ma hanno un senso queste richieste di rinvio?

APRIRE ALL'ASSOCIAZIONISMO? PERCHE NO, SE LA RICHIESTA E' DI AVERE QUALCHE GIORNO IN PIU'. O SI VUOLE CAMBIARE PERCORSO?

L'associazionismo merita attenzione. La richiesta di un allargamento del tavolo delle decisioni è giunta da un'assemblea di esponenti, di indubbio peso, di quel mondo, diversamente collocati secondo gli schemi classici dell'appartenenza politica ma accomunati da un solido riferimento a valori e temi sociali che nel csx devono trovare massimo spazio.
Servono davvero più giorni oltre i restanti per decidere se esprimere una candidatura, ovvero per confrontarsi con i potenziali candidati per un eventuale appoggio? Potrei avere qualche dubbio, tanto più se si considera la confusione regnante, che rischierebbe di aumentare. Ma sarebbe pur sempre una richiesta da tenere in considerazione se esplicitata in questo senso.

APRIRE A IDV? C'E' UNA RICHIESTA DI IDV PER AVERE QUALCHE GIORNO IN PIU', PER DECIDERE UN PASSO INDIETRO E LA PARTECIPAZIONE ALLE PRIMARIE? BEN VENGA! MA DICANO I RAPPRESENTANTI DI IDV QUANTI GIORNI, NON ALTRI PER LORO!

Il ragionamento su IDV è invece molto debole, tanto da indurre più di un sospetto.
Si pensa di poter giungere a un candidato “condiviso”? Lodevole. Ma in che consiste la condivisione?
Se significasse un ritorno indietro del partito di Antonio Di Pietro sulla contrarietà espressa per le primarie, sarebbe ottimo. Ma quanto ancora dovremmo aspettare un simile pronunciamento?
Evidentemente, se di questo si trattasse, sarebbe IDV a dover chiedere uno spostamento di data e avrebbe il dovere di indicare di quanti giorni ha bisogno. Non è una richiesta da avanzare per interposta persona, come è palese.
Prima di fare un simile passo vuole capire se ci sia spazio per un accordo su un nome? Di nuovo: quando, dove, a chi lo ha proposto? Non sarà mica un segreto di stato! Non solo, ma, se fosse così, quali garanzie potrebbe avere che il candidato “condiviso” esca vincente? Accetterebbe un esito diverso, come da regolamento e codice etico? Anche in questo caso, dunque, basterebbe che IDV chiarisse la sua posizione su questi aspetti e difficilmente si potrebbe negare uno spostamento di qualche giorno.

O C'E' QUALCUNO CHE PENSA A UN PASSO INDIETRO SULLE PRIMARIE?
Altrimenti, se l'idea è che IDV possa dare una sorta di benedizione a qualcuno, ma senza ingaggio, che primarie sarebbero? Chi ritiene preferibile un altro candidato a quale esercizio di democrazia (e di libertà) si sentirà chiamato, sapendo che qualcuno si riserva il diritto di mandare a monte il risultato, se diverso dall'accordo, senza impegnarsi direttamente per ottenere quel risultato in un confronto realmente libero, “ad armi pari”?
Piuttosto che tenere in piedi primarie di tipo plebiscitario, tanto varrebbe abolire un rituale inutile, offensivo e anche anti-democratico e assumersi direttamente la responsabilità di una candidatura frutto di accordo tra i partiti. Non solo, ma si tornerebbe a correre il rischio di dover assistere al trascinarsi straziante di rinvii dopo rinvii, per consentire un accordo: IL FILM, GIA' VISTO, DELLE PROVINCIALI. Magari fino al momento in cui, come è avvenuto allora, sarà troppo tardi per indirle ANCHE IN ASSENZA DI ACCORDO (sia pure a tavolino) SU UN CANDIDATO UNICO.

NON RIPETIAMO LA SCENEGGIATA SULLE PRIMARIE CUI ABBIAMO ASSISTITO PER LE PROVINCIALI. RIPETERE L'ERRORE SAREBBE UNA FARSA, OLTRE CHE UNA TRAGEDIA

Resta sempre vero l'aforisma caro a Karl Marx, la storia talvolta si ripete, in farsa.
L'esperienza delle elezioni provinciali è stata già abbastanza tragica, un gioco delle parti (o commedia degli equivoci) sulle primarie costato molto caro, soprattutto se visto a posteriori, alla luce dei movimenti che stavano scuotendo la società italiana (e il Molise non è su Marte).
Nessuno dubita che dopo le primarie si aprirà una fase delicata di tessitura di rapporti, di lavorio per allargare il fronte. La questione è se quel lavorio sarà condotto da un csx unito intorno a un candidato legittimato da un voto popolare o dalle segreterie dei partiti estenuate e logorate da una lunga successione di atti inconcludenti e perdenti.

Mi sembra senz'altro preferibile la prima alternativa. Non perché, sia ben chiaro, si possa contestare la legittimità formale del secondo percorso. Purché se ne abbia il coraggio, sin da ora e fino in fondo. Altrimenti sarà una farsa. Con il sospetto che tra i burloni si nasconda qualcuno colpevole di quella che, in gergo militare, si chiama intelligenza con il nemico. Ma in Molise ci si conosce tutti, suvvia ...